L’Occupazione accelera i piani per annettere la Valle del Giordano e sequestrare terra palestinese
“Attraverso questa politica di apartheid e discriminazione, il governo occupante sta confinando più di 50.000 residenti in una prigione inabitabile, isolandoli dalla vita, dall’economia e dalla libertà di lavorare, muoversi, accedere all’istruzione e all’assistenza sanitaria. Tutto questo viene fatto dall’occupazione per distruggere le risorse necessarie per la sopravvivenza e la vita, e persino per intensificare la violenza e la distruzione nel tentativo di sfollare tutti i palestinesi dalla loro terra.”
Rashid Khudairi, Jordan Valley Solidarity
Rapporti apparsi su Haaretz, che citano un documento militare, hanno rivelato i piani dello stato Sionista per costruire un muro di separazione nella Valle del Giordano, per isolare le colonie dai villaggi palestinesi e per separare i villaggi palestinesi l’uno dall’altro.
Il muro pianificato sarà lungo 22 km e largo 50 m, e l’esercito demolirà tutte le case e gli edifici palestinesi situati lungo il suo percorso.
Informazioni provenienti dall’Autorità per la Resistenza contro il Muro e gli Insediamenti mostrano che le autorità di occupazione hanno sequestrato 1042 dunam* di terra a Tubas e nella Valle del Giordano settentrionale attraverso 9 ordini militari di confisca. Questi mirano principalmente a Tammun, Tayasir, Talouza e Tubas, in preparazione per la costruzione di una strada lunga 22 km che si estende da Ein Shibli a sud fino ad Al-Aqaba a nord.

L’Autorità per la Resistenza contro il Muro e gli Insediamenti ha chiarito che, sebbene gli ordini appaiano separati, una volta mappati insieme, formano un unico progetto per creare un corridoio strategico al servizio dell’esercito e dei coloni, circondando l’area di Khirbet Yarza e impedendo ai palestinesi di accedere ai pascoli nelle pianure orientali che si estendono per decine di migliaia di dunam.
La strada è classificata come “strada di sicurezza”, una denominazione tipicamente utilizzata dalle autorità di occupazione per aprire rotte militari che in seguito (nel 90% dei casi) si trasformano in strade al servizio degli insediamenti e separano le comunità palestinesi.
L’area confiscata forma un’ampia striscia di terra che ridefinirà la geografia della zona, creando una barriera fisica tra la città di Tubas e i villaggi vicini, spianando la strada all’espansione degli insediamenti e al loro collegamento a una rete stradale più ampia.
La regione sta già assistendo a una chiara escalation negli attacchi dei coloni, a conferma che il progetto fa parte di un piano per approfondire l’annessione de facto della Valle del Giordano e rafforzare il controllo dell’occupazione su di essa.
La scorsa settimana, le forze di occupazione hanno emesso avvisi di demolizione per serre, strutture agricole e abitazioni a Tubas e nella Valle del Giordano. In un’escalation della pressione sulle comunità locali, gli ordini includono un avvertimento: se i proprietari non demoliranno i propri edifici, dovranno affrontare multe esorbitanti. Queste spese sono ufficialmente definite come i costi per l’occupazione per l’esecuzione della demolizione, ma in realtà sono una punizione per chiunque non si conformi agli ordini dell’occupazione e sono progettate per paralizzare economicamente gli agricoltori palestinesi dell’area, costringendoli ad abbandonare la loro terra.
Rashid Khudairi, di Jordan Valley Solidarity, ha dichiarato:
“Stanno attuando i piani di annessione discussi anni fa dal Presidente Trump e dal Primo Ministro israeliano Netanyahu, che le forze di occupazione hanno iniziato ad applicare nella Valle del Giordano. Ciò significa isolare tutti i villaggi e le terre palestinesi dal resto dei governatorati della Cisgiordania e impedire ai residenti di accedere alle loro terre. Il governatorato di Tubas e della Valle del Giordano, con una superficie di 415 km2, vedrà isolato circa il 74% delle terre della popolazione di Tubas e Tammun. Ciò devasterà l’economia degli agricoltori, così come nel settore zootecnico. Attraverso questa politica di apartheid e discriminazione, il governo occupante sta confinando più di 50000 residenti in una prigione inabitabile, isolandoli dalla vita, dall’economia e dalla libertà di lavorare, muoversi, accedere all’istruzione e all’assistenza sanitaria. Tutto questo viene fatto per distruggere le risorse necessarie alla sopravvivenza e alla vita, e persino per intensificare la violenza e la distruzione nel tentativo di sfollare tutti i palestinesi dalla loro terra.”
*La dunam è un’unità di misura di superficie storica, non standardizzata dal Sistema Internazionale (SI), utilizzata prevalentemente in diverse aree del Medio Oriente e dei Balcani. Una dunam corrisponde a 0,1 ettari.





