Comunità di 500 persone cacciate da Arab al-Mleihat, vicino a Gerico
Le famiglie palestinesi, nella serata di giovedì 3 luglio, hanno iniziato ad abbandonare le loro case nella comunità beduina di Arab al-Mleihat, a nord-ovest della città di Gerico, nella parte orientale della Cisgiordania. La fuga della popolazione è dovuta ai continui attacchi e ai furti di bestiame da parte dei coloni e dell’esercito di occupazione, nonché alle continue aggressioni da parte della mafia sionista che sostiene coloni, esercito e polizia in tutte le forme di intimidazione, percosse e aggressioni contro la popolazione palestinese.

Rashid Khudeiri di Jordan Valley Solidarity ha dichiarato:
“I diritti dei beduini e dei proprietari terrieri indigeni a rimanere sono stati completamente negati. Più di 40 famiglie che vivono nella comunità araba di al-Mleihat hanno iniziato a smontare le loro tende e ad andarsene a causa delle pratiche provocatorie e dei ripetuti attacchi da parte dei coloni e dell’esercito israeliano”.
Ha affermato che tutte le famiglie – per un totale di circa 500 persone – sono minacciate di sfollamento a causa della presenza significativa di coloni all’interno e intorno alla comunità.
Ha avvertito che “ciò rappresenta una minaccia concreta all’esistenza del villaggio arabo di al-Mleihat e apre la strada alla costruzione di nuovi insediamenti”, con la conseguente impossibilità per i palestinesi di tornare alle loro case e alla loro terra.

Rashid ha inoltre fatto notare come nel villaggio ci sia una scuola, motivo per cui gli attacchi dei coloni costituiscono una violazione del diritto all’istruzione, con l’obiettivo di privare generazioni di bambini dell’accesso all’apprendimento. Si tratta di una violazione di tutte le leggi internazionali e di una nuova e più feroce politica di annessione della Valle del Giordano. Ha infine aggiunto: “La situazione attuale solleva serie preoccupazioni per tutti i palestinesi e in particolare per gli altri villaggi e comunità nella Valle del Giordano se non si interverrà a livello internazionale per arrestare l’occupazione e spronare le istituzioni a fermare gli assalti dei coloni”.