Mentre le forze di occupazione aumentano il ritmo della confisca di terre palestinesi nella valle del Giordano, gli abitanti e gli attivisti internazionali continuano a resistere e a sfidare gli occupanti.

Il 4 marzo Save the Jordan Valley, i Comitati di Resistenza Popolare Palestinese e attivisti internazionali hanno portato avanti un’azione di protesta in cui hanno piantato alberi di olivo nel villaggio di A’tuf, reclamando così il diritto a proteggere e a mantenere la connessione storica con la nostra terra.

Abbiamo camminato insieme nella direzione del canale che separa il villaggio di A’tuf dal resto delle sue terre e lo isola dai villaggi e dalle comunità circostanti quali Al Hadidiya, Hamsa and Makoul. Questo tipo di barriere sono diffuse in tutta la valle; limitano la libertà di movimento e impediscono l’accesso all’acqua, a cure e istruzione per i palestinesi.

Le forze di occupazione si sono posizionate lungo il canale con la chiara intenzione di impedirci di raggiungere il nostro obiettivo. Hanno sparato nella nostra direzione bombe suono e gas lacrimogeni, causando malori nei presenti.

Nonostante i continui attacchi e le minacce, gli abitanti della valle sono determinati a continuare a resistere, e a farlo unendosi ai comitati di Resistenza Popolare e agli attivisti internazionali.

La nostra resistenza è un messaggio chiaro rivolto a Trump e a Netanyahu. Un segno che rifiutiamo in qualsiasi modo di accettare il loro cosiddetto “accordo del secolo”.