Martedì 8 marzo le forze di occupazione israeliane hanno danneggiato cinque negozi situati sulla strada 90, nel nord della Valle del Giordano, governatorato di Tubas. Queste strutture di legno situate a lato della strada sono utilizzate dai palestinesi per vendere frutta e verdura coltivate nella zona. La maggior parte delle strutture è stata dunque distrutta e tutti i prodotti sono stati confiscati dalla polizia e dall’esercito israeliani. Gli attacchi hanno colpito direttamente il principale mezzo di sussistenza per cinque venditori palestinesi e per le relative famiglie. Gli ordini di demolizione sono stati emessi solo due giorni prima che le forze israeliane venissero a distruggere le strutture.

La legge militare israeliana impedisce ai palestinesi di costruire strutture di qualsiasi genere nell’Area C, che copre più del 60% del territorio della Cisgiordania. Impedire ai negozi sulla strada di lavorare porta un sicuro profitto al vicino mercato israeliano di Beit She’an. Ancor più importante, la regolare distruzione di case, scuole e strutture legate alle attività economiche mira a indurre lo spostamento delle comunità palestinesi dalla Valle del Giordano verso le città palestinesi situate in area A e B, causando problematiche di sovraffollamento.

Sebbene le distruzioni di strutture palestinesi avvengano di frequente nella Valle del Giordano, questo caso è particolarmente preoccupante, poiché gli ordini di demolizione sono stati emessi direttamente dal Consiglio Regionale Biq’at HaYarden, un’organizzazione composta da coloni il cui obiettivo è aumentare drasticamente la presenza degli insediamenti israeliani nella zona, in palese violazione del diritto internazionale. Normalmente, gli ordini di demolizione sono impartiti dall’Amministrazione Civile Israeliana, che è l’organo di governo israeliano operante in Area C. L’emissione diretta di ordini di demolizione da parte del Consiglio Regionale di Biq’at HaYarden costituisce un trasferimento del potere decisionale da parte del governo israeliano ai coloni, radicando così ulteriormente il progetto di annessione della Valle del Giordano. Questa nuova pratica diventerà probabilmente una nuova tendenza nelle politiche israeliane, permettendo l’aumento del numero di demolizioni come arma di attacco e vessazione delle comunità palestinesi nella Valle del Giordano.