Oggi le forze di occupazione israeliane hanno attaccato il villaggio di Al-Jiftlik nel nord della Valle del Giordano. Veicoli militari hanno chiuso l’accesso a tutte le strade che circondano il villaggio, impedendo ai residenti palestinesi di entrare o uscire.

I soldati israeliani hanno fatto irruzione nella casa di Anwar Abu Joudeh, arrestando lui e due dei suoi figli, Jihad e Raed. La cisterna d’acqua e altre proprietà della famiglia sono state confiscate. I soldati hanno arrestato anche Rabih Abu Majali, confiscando l’attrezzatura agricola della sua famiglia.

L’esercito è poi passato a distruggere le linee idriche del villaggio usate per irrigare le viti e le palme da dattero che forniscono i loro frutti alle tre famiglie di Abu Salem, Ibrahim ed Issa.

L’attacco di oggi è stato uno dei più pesanti portati avanti recentemente contro i palestinesi della Valle del Giordano. Poco dopo, l’esercito è entrato nel villaggio di Bardala ed ha proceduto a demolire quattro negozi di frutta e verdura per la seconda volta nel giro di una settimana.

Gli attacchi di oggi da parte delle forze di occupazione rientrano nel più ampio piano militare che prevede la completa annessione della Valle del Giordano tramite la cacciata forzosa dei suoi residenti palestinesi. Il primo ministro israeliano Netanyahu ha dichiarato che “Israele non cederà mai la Valle del Giordano1“, poiché la regione rappresenta un interesse strategico vitale per l’ideale coloniale sionista di un “Grande Israele” che occupi tutta la striscia di terra dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo.

Allo scopo di scacciare i palestinesi dalla loro terra, Israele conduce una politica di demolizioni e confische sistematiche nella regione, distruggendo i pozzi e le linee dell’acqua, confiscando proprietà private e imprigionando i residenti. Parte del piano è anche l’attacco all’economia, che insieme alle altre forme di deprivazione mira a rendere la vita insostenibile, costringendo i palestinesi a fuggire e a lasciare le proprie case.

I palestinesi della Valle del Giordano, tuttavia, rimangono saldi al loro posto e continuano a resistere alla pulizia etnica e all’occupazione illegale delle loro terre, ricostruendo quello che Israele distrugge.

1Tom Anderson et al, Targeting Israeli Apartheid: A Boycott, Divestment and Sanctions Handbook, London: Corporate Watch, 2005, p.231.