Il 24 gennaio 2018, nel villaggio di Al Jiftlik, l’esercito israeliano ha demolito una piccola casa posta su un terreno che appartiene da generazioni ad Ehab Ahmand Baragate. La casa era in costruzione dal luglio 2017 e non era ancora finita. Ehab Ahmand vive nella casa del fratello, a pochi metri dalla sua terra.

Ehab non c’era quando è avvenuta la demolizione. Era in viaggio verso la Giordania per visitare sua moglie e i suoi figli (il più grande ha 18 anni), che non può vedere molto spesso. Anche se i figli hanno la nazionalità palestinese, la moglie non può entrare in Palestina perché non ce l’ha, malgrado l’abbia richiesta all’Ufficio di Coordinamento del Distretto (DCO) fin dal 1997 (20 anni fa). Ehab voleva finire di costruire la casa per poterci vivere con la famiglia il giorno in cui i suoi avessero potuto far ritorno.

Aveva ricevuto un ordine di demolizione dall’amministrazione del governo israeliano circa un mese e mezzo fa. Aveva cercato di mettersi in contatto con un avvocato per evitare che ciò avvenisse, ma poi non era stato fatto niente.

L’esercito israeliano è arrivato mercoledì scorso di prima mattina, intorno alle 7, con due Bulldozer Volvo e alcune jeep militari. Su questi mezzi c’erano in tutto circa venti o trenta soldati. Dopo aver chiuso tutta la zona, impedendo a chiunque di entrare nella proprietà, hanno cominciato l’operazione di demolizione. Ehab Ahmad è stato informato per telefono da un suo nipote, presente insieme ad altri 4 membri della sua famiglia che hanno visto senza poter fare niente.

Alcuni di noi dell’associazione Jordan Valley Solidarity siamo arrivati sul posto intorno alle 10 del mattino per avere altre informazioni dagli abitanti. C’erano anche altre organizzazioni, come il canale televisivo MAN, l’Ufficio ONU per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA) e B’Tselem, il centro israeliano per i Diritti Umani.

Quella stessa mattina del 24 gennaio 2018, nello stesso villaggio, sono stati demoliti quattro ripari per le capre sui terreni agricoli della famiglia Atia che è composta da 18 persone.