Martedì 14 settembre, le forze di occupazione israeliane hanno sparato gas lacrimogeni nella scuola del villaggio di Tayasir, mentre i bambini erano a lezione.

Non appena ricevuta la notizia dalla gente del villaggio, un’attivista di Jordan Valley Solidarity ha lanciato un appello internazionale: “I bambini nella scuola soffrivano di soffocamento dopo l’inalazione di gas lacrimogeno. In 15 minuti è arrivata un’ambulanza per soccorrerli. Vorrei poter abbracciare tutti i bambini e farli sentire al sicuro. Non riesco a immaginare quale futuro affronterà mio figlio quando inizierà la scuola”.

Le riprese video dall’interno dell’edificio mostrano il panico e la paura dei bambini, che gridano per chiedere aiuto agli insegnanti.

L’attivista di Jordan Valley Solidarity ha inoltre riferito che “le forze di occupazione hanno svolto un addestramento militare intorno al villaggio di Tayasir, annidato nelle montagne del nord della Valle del Giordano, portando carri armati, hardware e soldati anche all’interno del villaggio stesso.

“Crediamo che oggi sia l’ultimo giorno di addestramento, poiché è stato portato un camion a basso carico e altre attrezzature militari per portare via i carri armati. Proprio nel mezzo del villaggio i soldati hanno lanciato cannonate di gas lacrimogeno nelle case palestinesi, nella scuola e nelle strade. Facendo questo, ignorano il diritto alla sicurezza della popolazione locale e mettono la vita dei soldati israeliani al di sopra di tutto.

“La politica di occupazione condotta da Israele è illegale non dovrebbe esistere in Palestina. Non dovrebbe esistere in nessun villaggio. E’ illegale, secondo il diritto internazionale, effettuare un addestramento militare nei villaggi civili, vicino alle case della gente. Non ci può essere alcuna ragione che giustifichi il lancio di gas lacrimogeni in una scuola dove i bambini stanno facendo lezione. È inumano, mi fa arrabbiare così tanto. Non riesco a immaginare come i bambini che hanno vissuto questo attacco potranno mai cancellarlo dai loro ricordi”.