Nuove confische di terre nella Valle del Giordanano
La Valle del Giordano si trova, per il 97% della sua estensione, nell’area C della Cisgiordania, dunque sotto il completo controllo di Israele. La Valle si estende lungo tutto il confine con la Giordania ed è una delle regioni più ricche della Palestina in quanto a risorse naturali, in particolare per quanto riguarda l’acqua e le terre fertili.
Dal 1967 la Valle è sotto il controllo israeliano, da allora Israele ha costruito, nelle terre palestinesi della Valle, 37 colonie agricole illegali. Prima del 1967 erano 300.000 i palestinesi che vivevano in quest’area, oggi il numero di abitanti si è ridotto a 64.000 poiché essi sono stati costretti, fisicamente o economicamente, a lasciare le loro terre.
La causa di tale migrazione è la colonizzazione delle terre e la confisca delle risorse da parte di Israele. Il metodo principale utilizzato da Israele per confiscare una terra è quello di dichiararla “zona militare chiusa”; ad oggi il 57% della Valle del Giordano è compreso in tale definizione. Quando una zona viene dichiarata militare, l’esercito ne ottiene la piena giurisdizione, assicurando il completo controllo israeliano sull’intera area ed esentandolo da ogni responsabilità nei confronti dei palestinesi che rimangono nell’area. La gran parte di tali “zone militari” viene data ai coloni o sfruttata per le risorse agricole.
Il villaggio di Fasayl è poco lontano dal confine con la Giordania. Dopo il 1967 il governo e l’esercito israeliano hanno costruito delle barriere per tutta la lunghezza del confine, dichiarando l’area “zona militare chiusa”. Tre mesi fa (aprile 2014) gli Israeliani hanno confiscato dal confine 300.000 m2 di terra, nella quale sono stati costruiti bacini per raccogliere e filtrare l’acqua di scarico per le colonie agricole. A tale scopo sono stati portati dieci autocarri e bulldozer.