Notizie dalla Valle del Giordano
Martedì 26 dicembre, le forze dell’esercito di occupazione accompagnate da alcuni funzionari della Mekorot Water Control Company hanno preso d’assalto il villaggio di Bardala chiudendo i pozzi d’acqua utilizzati dai contadini del villaggio per irrigare i campi. La politica di discriminazione razziale messa in pratica dalle autorità israeliane nel limitare il diritto all’accesso all’acqua costituisce una delle politiche più pericolose adottate dalle forze di occupazione nella Valle del Giordano.
Cinque case sono state demolite nel villaggio di Farash Beit Dajan, inclusi due bacini d’acqua utilizzati per l’agricoltura.
Ad altre quattro case è arrivata notifica di sgombero per la demolizione.
L’esercito di occupazione e il cosiddetto Consiglio per gli insediamenti hanno ora chiuso l’unico ingresso ai pascoli a est di Ain al-Hilweh, nella Valle del Giordano settentrionale, collocandovi un cancello di ferro e mettendo dei soldati al cancello per impedire ai pastori e al loro bestiame di entrare in tutte le terre e i pascoli situati a est di quella che viene chiamata “Road 60”. Questa pratica rappresenta uno degli elementi principali che spinge molti cittadini palestinesi ad andarsene. A causa della chiusura dell’accesso ai pascoli e del confinamento del bestiame all’interno dei centri abitati, le bande di coloni hanno ora il pieno controllo su più di 55.000 dunum di terra e in particolare sulle terre situate tra la Strada 60 e la Strada 90, che costituiscono le arterie principali della valle del Giordano. Ciò che sta accadendo nella valle del Giordano è un vero disastro per i suoi abitanti.
Il cittadino Abu Mahdi Daraghmeh di Ain al-Hilweh ha lanciato un appello per cercare di tutelarsi dai gruppi armati di coloni che imperversano quotidianamente in tutta l’area e che il 25 dicembre hanno rubato impunemente 80 capi di bestiame.