La nuova strategia di annessione nella Valle del Giordano settentrionale
Il 18 novembre, le forze di occupazione israeliane hanno emesso due ordini di demolizione e un ordine di stop ai lavori nei confronti di alcune famiglie residenti a Bardala, su terreni privati palestinesi, nella Valle del Giordano settentrionale.
A Khaled Rushdi Sawafta, la cui famiglia è già stata sfollata tre volte a causa delle demolizioni, è stato ordinato di demolire un ricovero per il bestiame entro il 4 novembre. A Mujahid Suleiman Ahmed Sawafta è stato imposto un ordine di stop ai lavori e ad Anwar Jamil Mahmoud Sawafta un ordine di demolizione di un ricovero del bestiame, entrambi da portare a termine entro il 9 novembre. A tutti e tre è stato comunicato il divieto di accesso ai propri terreni.
Il numero di ingiunzioni di questo tipo emesso nei confronti dei palestinesi è aumentato negli ultimi mesi, da quando le forze di occupazione hanno iniziato a costruire una nuova strada nella Valle del Giordano settentrionale.
Per i palestinesi la strada in costruzione non significa un miglioramento nella possibilità di movimento, ma piuttosto ancora maggior sorveglianza e controllo. Si tratta infatti di una cosidetta strada “di sicurezza”, creata per chiudere l’accesso ai villaggi di Bardala e Kardala collegandola a ovest con il muro di separazione del ’48 e a sud con l’autostrada 90. Parallelamente alla strada verranno erette delle recinzioni, così da limitare la circolazione da e verso questi villaggi a un’unica via di accesso, dove è già presente un checkpoint. In tal modo oltre alla ulteriore, pesante restrizione nella libertà di movimento, verrà impedito ai palestinesi di accedere a quei terreni che circondano il villaggio e che non necessitano di un’irrigazione costante poiché vengono utilizzati in inverno, quando le piogge sono più abbondanti, per colture quali grano, orzo e ceci. Inoltre, si impedirà ai pastori di accedere ad un’area vasta decine di migliaia di dunum, dove attualmente gli abitanti dei due villaggi portano a pascolare il bestiame. Infine, oltre ad avere un impatto negativo sulla condizione economica degli agricoltori e degli allevatori e sulla libertà di movimento di tutti i palestinesi presenti nell’area, la costruzione di queste strade impedirà qualsiasi sviluppo futuro dei villaggi.
È dunque evidente come l’occupazione miri a isolare completamente i residenti della Valle del Giordano settentrionale, annettendo un numero sempre maggiore di terreni e costringendo gli abitanti dall’area C ad andarsene, una tattica chiara e ben delineata nella strategia di apartheid.
L’isolamento di questi villaggi è solo l’inizio dei piani espansionistici dell’occupazione.
Il piano israeliano Allon Explanation prevede la creazione di un muro dall’area a nord di Bardala fino al limite est di Al Quds (Gerusalemme). Ciò significa che Israele incorporerà una parte significativa e strategicamente importante della Cisgiordania. L’obiettivo finale è il controllo completo della Cisgiordania e, in ultima analisi, lo sfollamento e la distruzione della vita dei palestinesi.