Il governatorato di Tubas nuovamente sotto assedio per la seconda volta in una settimana
Lunedì 1 dicembre nelle prime ore del mattino le forze di occupazione hanno lanciato una nuova operazione militare nel governatorato di Tubas, appena 24 ore dopo l’operazione precedente terminata sabato 30 novembre. La nuova incursione ha avuto inizio verso le 3:30 del mattino ora locale, imponendo un coprifuoco totale ai cittadini e chiudendo tutte le vie di accesso primarie e secondarie con cumuli di terra, sigillando la città.

La frequenza scolastica è stata sospesa fino a nuovo ordine. Ai lavoratori è stato impedito di raggiungere i posti di lavoro fin dal mattino presto, forzando così l’interruzione di tutte le attività economiche e umanitarie, poiché anche ai medici è stato impedito ogni spostamento. A causa dell’operazione in corso, i contadini non hanno potuto raggiungere i loro terreni nei villaggi di Bardala, Kardala e Ein al-Beida.
Le forze di occupazione hanno fatto irruzione in diverse case nel quartiere Al-Hadiqa, nella città di Tubas, cacciando in alcuni casi i residenti. Le abitazioni appartenenti a Nasser Abu Matawa’ e Fawzi al-Anbousi sono state trasformate in postazioni militari.
Nella cittadina di Aqaba, situata a 15 chilometri da Tubas, due elicotteri militari israeliani sono stati visti sbarcare decine di soldati nell’ambito di un’ampia incursione nella provincia. Ancora una volta, le forze di occupazione hanno fatto irruzione nella città, trasformando diverse abitazioni in postazioni militari ed espellendo i residenti. Anche altre zone della provincia di Tubas sono state colpite: i bulldozer militari hanno iniziato a chiudere le strade principali e a isolare alcune zone della provincia, tra cui Deir Street, che collega Ainun, Tubas e Tammun.
Hanno inoltre inasprito le restrizioni agli spostamenti in tutta l’area, ostacolando persino i servizi sanitari della Mezzaluna Rossa. L’esercito di occupazione ha confiscato i veicoli civili bloccati al checkpoint di Tayasir, chiuso dall’occupazione stessa.

