Fasayil al Wusta: continua lo sfollamento forzato nella Valle del Giordano
Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta il 12 novembre 2025 da International Solidarity Movement su palsolidarity.org.
I palestinesi nel villaggio di Fasayil al Wusta, situato nella Valle del Giordano meridionale a nord di Gerico, hanno subito una serie crescente di attacchi e molestie nel corso dell’ultimo mese, a seguito dei quali cinque famiglie hanno deciso di lasciare l’area giovedì 6 novembre. Una sola famiglia è rimasta nel villaggio, decisa per ora a resistere nonostante tutto.

Fasayil al Wusta è situata tra due colonie, Tomer a sud e Petza’el a nord. I palestinesi credono che il piano delle forze di occupazione sia collegare i due insediamenti e “sgomberare” l’area nel mezzo, motivo per cui Fasayil al Wusta è così pesantemente presa di mira. Nel 2023, inoltre, sono stati istituiti due avamposti a ovest del villaggio.
La famiglia ha segnalato diversi incidenti nel corso dell’ultimo mese, tra cui pestaggi da parte dei coloni e dei servizi di sicurezza degli insediamenti ai danni di membri della famiglia e dei vicini, uniti a continui atti di intimidazione. Una delle figlie è stata detenuta presso una base militare per sette ore con divieto di parlare, mangiare o bere, ed è stata minacciata di violenza. Due anni fa, la madre della famiglia fu arrestata e picchiata davanti alla comunità.
Il 6 novembre i coloni hanno eretto una recinzione attorno alla casa della famiglia, isolandola dai villaggi vicini di Fasayil e Fasayil al Fauqa. Questo ulteriore atto, unito alle incursioni quotidiane dei coloni che entrano nella proprietà spaventando i presenti, hanno aumentato le preoccupazioni fra la comunità locale di uno sfollamento imminente.
Testimoni internazionali hanno segnalato un’attività costante intorno alla casa, inclusa la presenza di droni che sorvolano la zona a tutte le ore del giorno e della notte, e coloni che utilizzano ATV per pattugliare il perimetro della recinzione attorno alla proprietà. Domenica 9 novembre, al mattino presto alcuni soldati si sono presentati chiedendo di vedere il documento d’identità del proprietario; successivamente membri della Israel Nature and Park Authority sono stati avvistati nei campi confinanti mentre sparavano e uccidevano i cani appartenenti ai vicini. Inoltre, le tubature dell’acqua che riforniscono la casa sono state tagliate. La fornitura d’acqua arriva solo ogni quattro giorni per 12 ore, a causa del completo controllo da parte di Israele sulle risorse idriche nella Valle del Giordano. La famiglia crede che la tubatura sia stata tagliata il giovedì precedente, quando è stata eretta la recinzione.
L’esposizione continua della famiglia a situazioni di violenza o tensione è aggravata da ulteriori difficoltà: i bambini hanno paura di andare a scuola, che pure dista solo qualche centinaio di metri, e i membri della famiglia sono generalmente spaventati all’idea di lasciare la casa incustodita, il che comporta ulteriori problemi quando sono necessarie visite mediche e altre attività quotidiane che richiedono di allontanarsi.





