Da inizio ottobre, nella Valle del Giordano è in corso un continuo susseguirsi di crimini silenziosi che non possono essere ignorati. Cinque coloni hanno sequestrato migliaia di dunam di terra palestinese, tutte registrate con titoli di proprietà, oltre a diversi terreni agricoli. I coloni hanno recintato le terre, impedendo a pastori e agricoltori di entrarvi o anche solo di avvicinarsi, nella totale assenza di qualsiasi azione ufficiale o legale volta a fermare questa pericolosa espansione.
Le terre nella Valle del Giordano di proprietà palestinese sono diventate un bersaglio facile per i coloni, che sfruttano il silenzio e l’inerzia, mentre i legittimi proprietari vengono privati del loro diritto a coltivare, pascolare e vivere con dignità sulla propria terra. Questo fa parte di una politica di furto e confisca sistematica delle terre, di isolamento dei palestinesi e di impedimento dell’accesso alle loro proprietà.

Il 25 ottobre, l’esercito di occupazione ha arrestato Youssef Bsharat per diverse ore, aggredendolo e picchiandolo mentre aveva le mani legate e gli occhi bendati, un’azione intimidatoria con il chiaro intento di costringerlo a lasciare la Valle del Giordano.
A Khirbet Makhul, nella parte settentrionale della Valle del Giordano, i coloni compiono crimini, terrorizzano i bambini e spaventano il bestiame. Queste continue aggressioni creano un clima di paura e instabilità per tutti i residenti.

Il 27 ottobre, un gruppo di coloni ha fatto un’incursione nella proprietà di Jamal Abu Al-Aida, rubando le tubature per l’irrigazione della sua fattoria coltivata a mais, in risposta alla determinazione di Jamal di continuare a coltivare la terra nonostante le vessazioni. Il sistema di irrigazione è stato divelto, legandolo a un’auto.
Il 29 ottobre, gruppi di coloni hanno rubato due mucche appartenenti al cittadino Hafez Masaeed di Khirbet Yarza.

Alla luce di queste continue violazioni, rivolgiamo il nostro appello a tutte le organizzazioni umanitarie, internazionali e per i diritti umani, chiedendo un intervento urgente e immediato per proteggere i residenti disarmati della zona e fornire loro il sostegno necessario per difendersi da questi attacchi.