Alla conferenza di lancio della Campagna per il diritto all’acqua, tenutasi il 10 febbraio, attivisti palestinesi e internazionali hanno discusso i piani per compiere passi immediati e tangibili al fine di fermare le politiche israeliane di pulizia etnica nell’Area C dei territori palestinesi.

Gli attivisti si sono impegnati a mobilitare la comunità locale e internazionale per sfidare direttamente l’apartheid dell’acqua, in particolare nella aree della Valle del Giordano e di Masafer Yatta.

L’apartheid idrica è usata dalle forze di occupazione come strumento di trasferimento forzato della popolazione palestinese. È strettamente connessa ad altre pratiche di appropriazione quali il furto di terreni agricoli e di risorse minerali, ed è imposta attraverso l’espansione degli insediamenti israeliani e l’acquisizione di territori con la forza, in violazione del diritto internazionale.

I residenti della Valle del Giordano e delle colline meridionali di Hebron sono esposti quotidianamente all’impatto dell’apartheid idrica e affrontano continue minacce da parte dell’occupazione.

Durane la conferenza si è discusso delle politiche razziste dell’occupazione israeliana relative alla gestione dell’acqua, e del ruolo che istituzioni ufficiali e civili posson giocare nel sostenere la resistenza degli agricoltori nelle aree palestinesi classificate come “C”.

La campagna è stata lanciata da una coalizione composta dalla Land Defense Coalition (LDC – Coalizione in difesa della terra), l’Arab Center for the Advancement of Social Media (7amleh – Il centro arabo per lo sviluppo dei social media), e un gruppo di 15 attivisti palestinesi della Valle del Giordano e di Masafer Yatta.

Se volete saperne di più sulla campagna, contattate info@jordanvalleysolidarity.org.