Lo scorso giovedì, l’11 febbraio, l’esercito israeliano ha condotto diversi bulldozer nella Valle del Giordano distruggendo 42 ripari utilizzati sia da persone che per gli animali. Nove famiglie, dei villaggi di Bardala, Al Farisya e Ain Albeda, hanno perso i loro averi nelle demolizioni. Queste famiglie possiedono tutti i documenti in regola a dimostrazione della loro proprietà su quei territori, nonostante ciò, gli è stato negato il permesso di costruirvi alcunché.

Uno dei villaggi maggiormente colpiti è stato Al Farisya, qui 31 ripari e tende appartenenti a sette diverse famiglie sono stati distrutti. I proprietari erano Talal Aida, Yousf Ayda, Allan Lado, Rabee Lafi, Hamid Abu Alzit, Mohammad Faris and Ziyad Dababat. Nel villaggio di Bardala un deposito agricolo appartenente a Ainad Sawafta è stato distrutto. Anche in un altro villaggio, Albeda, l’esercito israeliano ha demolito ripari appartenenti a Ziad Foque.

Queste distruzioni fanno parte di una nuova ondata di demolizioni promosse dalle forze d’occupazione israeliane, il cui obiettivo è quello di forzare i palestinesi del Nord della Valle a sfollare verso il Sud. Già il 10 giugno dello scorso anno erano state condotte demolizioni massive nelle quattro aree della Valle del Giordano. 71 persone erano state colpite dalla distruzione di sette case e sei ripari per animali. Oltre agli edifici un sistema di tubature, unica via di rifornimento idrico per 300 persone, era stato intenzionalmente danneggiato.